Progetto Api come bioindicatori della salute dell'ambiente

 

 

I Comuni di Porcia e Roveredo in Piano, in collaborazione con l’Università degli Studi di Udine - Dipartimento di Scienze AgroAlimentari, Ambientali e Animali e l’Associazione di Promozione Sociale Apicoltori Pordenone F.V.G. hanno siglato un progetto in convenzione che mira a monitorare la qualità dell'aria nei rispettivi territori con l'aiuto delle api.

Sono stati infatti scelti alcuni apiari già presenti sul territorio e installato due nuovi apiari, così da confrontare, per ciascun comune, 3 aree con caratteristiche diverse: area urbana, area rurale e area naturale o semi-naturale. Gli apiari interessati dal progetto sono quindi nel complesso sei.

Gli alveari sono così distribuiti:

Roveredo in Piano:

1. viale Europa Unita (Loc. Cava) Roveredo in Piano 46.003131, 12.602631 "zona naturale"- 2 alveari
2. via Giosuè Carducci (RSA) - Roveredo in Piano 46.005996, 12.615664 "zona urbana"- 2 alveari
3. via Cavour - Roveredo in Piano 46.015974, 12.613212 "zona coltivazioni agricole intensive"- 2 alveari
 

Porcia:
1. via Oslavia (zona lago della Burida) Pordenone 45.956352 12.641326 "zona naturale"- 2 alveari
2. Borgo Stefanelli - Porcia 45.957781 12.610768 "zona urbana" - 2 alveari

3. via Prata, 1 Porcia 45.930336 12.615669 "zona coltivazioni agricole intensive"- 2 alveari

 

Il miele e il polline raccolti negli alveari verranno analizzati da un laboratorio chimico per accertare la presenza di possibili inquinanti. Il polline e il nettare dei fiori, infatti, possono essere contaminati da varie sostanze provenienti dal traffico veicolare, dal riscaldamento domestico, dalle attività industriali e agricole. Poiché le api di un alveare visitano milioni di fiori, esse effettuano altrettanti campionamenti sul territorio e permettono così di ricavare informazioni capillari sull’inquinamento di una certa area.

 

Le api

Solo in Friuli ci sono poco meno di mille specie di api diverse, tra cui le api mellifere, utilizzate dagli apicoltori, i bombi, più grossi e pelosi e le osmie, che sono molto attive a inizio primavera.

La maggior parte delle api sono solitarie ma alcune specie formano colonie anche molto grandi. In particolare, una colonia di api mellifere è formata da un’ape regina, alcune decine di migliaia di api operaie e qualche centinaio di fuchi. Le api mellifere vivono in un nido formato da alcuni favi di cera costituiti da due strati di cellette esagonali, entro cui le api allevano le giovani larve o mantengono miele e polline.

Le api e i fiori

Alcune api operaie, le bottinatrici, sono specializzate nella raccolta del cibo a beneficio dell’intera colonia. Ogni giorno, esse escono dal nido per esplorare la vegetazione e raccogliere dai fiori nettare e polline che portati in alveare diventeranno, rispettivamente, il miele, di cui si nutrono tutte le api adulte, e il pane delle api con cui sfamare le giovani larve.

Un singolo fiore offre alle bottinatrici solo pochi milligrammi di nettare e ancora meno polline, dunque, per raccoglierne abbastanza, un’ape deve visitare molti fiori. Accade così che il polline venga trasferito da un fiore ad un altro della stessa specie, favorendo la riproduzione delle piante. In questo modo le api contribuiscono a mantenere la straordinaria varietà della flora spontanea e favoriscono la produzione delle colture agrarie.

Le api e l’uomo

Gli uomini primitivi uccidevano le api per prelevare il miele, ma già gli antichi Egizi avevano inaugurato la pratica dell’apicoltura utilizzando metodi che da allora non hanno smesso di evolvere. Dalle api gli apicoltori ricavano soprattutto il miele ma anche polline, pappa reale, propoli e cera. Tutti noi otteniamo invece l’importante servizio ecosistemico svolto da questi insetti: l’impollinazione delle piante.

Le api e il biomonitoraggio

Ma le api possono aiutare l’uomo anche in un altro modo. Infatti, i residui delle combustioni che avvengono nei motori delle autovetture e negli impianti di riscaldamento, i pesticidi utilizzati in agricoltura, i minuscoli frammenti delle plastiche che utilizziamo in grande quantità, si depositano ovunque e anche sulla vegetazione. Le api, che visitano ogni giorno migliaia di fiori per raccogliervi nettare e polline, eseguono altrettanti prelievi delle sostanze eventualmente presenti su quei fiori e le riportano in alveare. Pertanto, analizzando il miele e il polline raccolto dalle api possiamo farci un’idea molto dettagliata del livello di inquinamento di un ambiente e della sua salubrità per l’uomo.